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venerdì 22 luglio 2011

E sia quel che sia...


Dalmine, 22 luglio 2011
Egregio Blobolglog,
voglio che si sappia che io, per quanto ormai non abbia tante speranze di spuntarla, ci ho provato! Ho provato a sopravvivere, non se ne abbia a male il mio avversario (quello là...l'indicativo), purtroppo con scarso successo. Non che io non sia utile, si aggiunga che sono diverso da lui. Che non ci sia niente da fare? Tutti vogliono che io mi arrenda...e sia! MI ABOLISCO!! Che io sia maledetto se non lo faccio. Addio.
il congiuntivo.

17 commenti:

  1. hahahahahhahahah... se io non ero convinta adesso lo sono... imperfetto.

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  2. "Se non fossi stata convinta adesso lo sarei" scusa ma mi ha preso un attacco di "professorite" ahahahahahah :)

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  3. Si lamenta lui...almeno ci sono tanti che ancora si ostinano a usarlo. Che dovrei dire io?

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  4. Caro blobloglob,
    purtroppo non è bello essere additati come la causa di tutti i mali, e renditi conto che la mia posizione non è semplice. Vengo tirato sempre in ballo, spesso a sproposito, questo è vero, ma se il parlante sbaglia, che colpa ne ho io? Inoltre mi trovo ingiustamente accusato anche da qualcuno che io ritenevo essere un mio fedele compagno, cioè il congiuntivo, mentre egli mostra ostilità nei miei confronti, rivolgendosi a me come l’ultimo dei suoi servi(“quello lì”, mi chiama). MI sento in una posizione come si suol dire tra l’incudine e il martello, se non fosse che sento maggiore affinità con il martello, anch’esso ritenuto ingiustamente causa di notevoli contusioni, ferite e a volte omicidi. Che colpa ne ha il martello, costruito per menar botte ai chiodi, se qualcuno lo utilizza per scopi impropri? Inoltre su di me grava una enorme responsabilità che spesso non riesco a reggere, tanto che a volte sono costretto a passare notti insonni. La gente mi utilizza pensando che il mio modo d’essere, che se non si è capito è un modo verbale, sia adatto a descrivere circostanze su cui non grava alcuna incertezza. Basti pensare a colui che dice : ehi, sta passando Mario!In questa affermazione non c’è alcuna incertezza, me ne rendo conto, dal momento che vengo utilizzato per descrivere una situazione presente che non lascia adito a dubbi di sorta. Ma le cose si complicano quando inizio ad essere utilizzato per descrivere situazioni future. Cavolo, come pretende la gente che si possano fare delle asserzioni così certe sul futuro? “Mario passerà”dice qualcuno. Ma non è detto. Sua zia potrebbe essere morta all’improvviso. Che posso saperne io? E quindi mi devo beccare tutti gli improperi di coloro che si aspettavano che Mario effettivamente passasse( vedi che io invece ti utilizzo, caro congiuntivo?). Ecco descritta, in poche parole, la mia situazione. Volevo però far notare al congiuntivo che qualcosa ci accomuna, ed è il fatto che entrambi contempliamo nella nostra coniugazione verbale l’imperfetto. E’ l’uomo che ci ha creato, in fondo. Non potevamo sperare di meglio. Siamo fatti a sua immagine e somiglianza. A presto. Spero che il congiuntivo si mostri più gentile nei miei confronti.
    L’indicativo

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  5. Gentile Bobologb,
    faccio ammenda e chiedo umilmente scusa all'indicativo, che tutto sommato non ha colpa. Forse la frustrazione che mi prende ultimamente si è ingiustamente diretta su di lui, tanto più fortunato e attivo di me. Beato lui. Ringrazio Cristina per il bellissimo e dotto commento e per avermi utilizzato; saluto anche Mario sperando che sua zia stia benone.
    Siate grammaticalmente felici.

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  6. Caro blobloglob,
    di questo modo verbale se ne può parlare solo in maniera impersonale, dal momento che non possiede propriamente quello che viene definito un “io”. Questo a prima vista potrebbe sembrare una pecca nella personalità, ma non è così. Esso viene utilizzato per dare comandi, quindi è insito nella sua personalità il culto del potere. Dal momento che il culto del potere implica che i comandi impartiti vengano eseguiti da altri, non è così strano che tale modo verbale manchi della prima persona singolare. Non è possibile che si voglia fare i despota con sé stessi, in quanto si tende ad essere più indulgenti verso i propri obblighi, e al contrario si tende ad esagerare la portata degli obblighi altrui. Per cui è molto più plausibile l’ipotesi che qualcuno dica: “Mario, vieni qui, immediatamente! “, che non l’ipotesi che qualcuno dica a sé stesso di recarsi immediatamente da sé stesso.
    Questo porta tale modo verbale di essere ad una specie di emarginazione, come è il destino, d’altronde, di tutti i despoti. Essi tendono a perdere la cognizione dei confini del proprio io, per cui non hanno una chiara idea di sé stessi, e sentono di esistere solo dal momento in cui qualcuno esegue i loro ordini. Che dire, anche questo modo verbale non se la passa bene.
    L’imperativo
    ( che mi ha dato l’ordine di scrivere).

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  7. Egregio imperativo,
    anche se sei un prepotente e credi di comandare tutti, datti una calmata e non permetterti di far del male a Cristina e neanche a Mario, cui ormai mi sono affezionato. Se sei emarginato, non prendertela con noi! Te la sei cercata...

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  8. Tanto per cominciare, io passo come e quando mi pare, non ricevo ordini da nessuno e...mia zia sta da Dio...

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  9. Cristina, che cosa ti ho fatto? Perché preferisci il martello a me?

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  10. Adolf Hitler (via seduta spiritica)24 luglio 2011 alle ore 14:03

    Ich liebe den Imperativ...jaaaa

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  11. Caro blobloglob,
    sono spesso accusato di indecisione nelle scelte, di eccesso di diplomazia e quant’altro. A volte mi dicono che sembra che faccia lo schifiltoso in quanto a modo verbale. Per me si possono fare tante cose, purchè si fissino delle condizioni. Non mi piace il modo di fare dell’indicativo, è troppo avventato e a volte porta a delle conseguenze poco felici. Giurerei su mia madre che ho visto un sacco di uomini prendersi a pugni per via dell’indicativo. Uno di loro diceva: “ domani ti prometto che avrai i tuoi soldi”. Il giorno successivo quell’uomo non aveva i soldi necessari, e l’hanno menato che è una meraviglia. Dicevo, giurerei su mia madre, se non fosse che non mi piace giurare, e se non fosse che non ho una madre. Non mi sembra una pecca la prudenza, eppure molti ritengono che l’avventatezza sia un pregio. Non per quell’altro uomo che invece mi utilizzò e si salvò la pelle. Un giorno quell’uomo fu colto di sorpresa da una banda di ladri che, utilizzando l’imperativo, esortarono: dacci i tuoi soldi o ti ammazziamo. L’uomo rispose: “ ve li darei, se non fosse che ho lasciato il portafogli in macchina ed è necessario andare a prenderli”. Il tempo di raggiungere l’automobile e una pattuglia della vigilanza notturna si avvicinò all’uomo e ai ladri, che se la dettero a gambe. Sono convinto che fissare delle condizioni abbia i suoi vantaggi.Certo, è necessario anche un certo grado di fortuna. Comunque io, al contrario dei miei colleghi, congiuntivo, indicativo e imperativo, non mi lamento. Sarei davvero estremamente felice, se non fosse che la felicità non dura per sempre.
    Il condizionale

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  12. Stimato condizionale,
    ho apprezzato molto il suo commento, la sua innata prudenza è molto apprezzabile, specie in questi tempi di certezze incrollabili. Ci giurerei che l'uomo in questione si chiami Mario, ne approfitto per salutarlo e porgere i miei saluti a sua zia.

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  13. Caro Blobloglob,
    non preoccuparti, siamo solo due finzioni letterarie, due esempi metaforici, e come tali non possiamo nè morire, nè farci male, nè essere danneggiati. Hai mai visto morire una metafora? Magari si, ma non in senso umano e fisico. Non dolerti per noi. Stiamo benissimo.
    Mario e la zia

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  14. Cara Cristina,
    sono lieto che Mario e sua zia stiano bene. Anche se sono solo delle metafore gli voglio bene ugualmente. Come voglio bene a congiuntivo, indicativo, condizionale (lo sento molto vicino), punto e virgola, incudine, martello e perfino imperativo, anche se ha dei seri problemi. E ovviamente voglio bene anche a te e ti ringrazio per il tuo prezioso contributo :)

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  15. sono io il vero ago della bilancia, vergognatevi tutti! Nemmeno una parola per me!

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  16. Caro Gerundio,
    comprendendo la sua vibrante protesta, ragionando sulla sua delirante affermazione e fermo restando che, capiamo la sua importante funzione, non venendomi in mente, altresì, nulla di divertente da dire...salutandola cordialmente...ecco mi sono impallato!

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